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IL LATO OSCURO DEL LAVORO DA REMOTO: PREOCCUPAZIONI E SOLUZIONI!

"Wow” , mi vien da dire se penso a quanto si stia trasformando il mondo del lavoro.


PRIMA pc fissi e ingombranti → POI comodissimi pc portatili, smartphone e tablet per gestire le email e poter lavorare ovunque e con chiunque.


RISULTATO?

  • Un notevole miglioramento delle nostre vite, del nostro tempo.

  • La possibilità di collaborare con professionisti che non avremmo potuto raggiungere se non da remoto.

  • Molteplici strumenti per gestire il tempo, organizzare video call, gestire le attività da seguire e distribuirle tra i componenti di un team (interni o esterni all’azienda, strettamente vicini all’imprenditore/freelance o legati da un rapporto lavorativo gestito a distanza).

  • Nuove e interessanti professioni svolte da remoto. La mia professione di Assistente Virtuale non avrebbe trovato spazio in un sistema troppo rigido, legato a vecchi schemi e totalmente estraneo alla digitalizzazione.


Perchè allora riscontriamo diffidenza nei confronti dei liberi professionisti che lavorano da remoto?


Quali sono le maggiori preoccupazioni?

  • difficoltà nel controllare la produttività dei collaboratori;

  • difficoltà nella gestione del lavoro;

  • difficoltà nel favorire il senso di appartenenza all’azienda, a un gruppo o al progetto;

  • preconcetti;

  • ignoranza...


E perchè queste stesse paure/difficoltà non riguardano il lavoro svolto in sede?


Un impiegato/a con stipendio fisso potrebbe gestire in maniera sbagliata il suo tempo (troppe pause), oziare davanti al pc per ore, magari concludendo il suo orario in ufficio a tarda ora per mostrare chissà cosa.


Lo stesso/a potrebbe procrastinare spesso perchè non legato/a al raggiungimento dell’obiettivo.


E che dire di chi potrebbe sentirsi escluso/a anche se fisicamente vicino/a all’azienda/progetto, di chi anche dopo anni di presenza non viene preso/a in considerazione, di chi non viene seguito/a nello svolgimento della sua attività e via discorrendo?




Cosa voglio dire?


Se volessi davvero, POTRESTI:

  • organizzare al meglio il lavoro dei tuoi collaboratori a prescindere dal luogo in cui lavorano, grazie a strumenti (spesso gratuiti) per tenere traccia delle attività svolte, del tempo impiegato, delle scadenze, etc;

  • ridurre le riunioni prolisse al termine delle quali spesso di fatto non hai concluso nulla;

  • coinvolgere i tuoi collaboratori credendo in loro, delegando più spesso, formandoli e regalando loro la tua conoscenza per una migliore gestione del business.


Cosa ne pensi?


Quali potrebbero essere ulteriori preoccupazioni che scoraggiano la collaborazione con professionisti che lavorano da remoto?


Scrivilo nei commenti.

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